La tradizione della pesca a Trapani

Camminando per il pittoresco porto peschereccio di Trapani, la mattina, sul presto, si viene inevitabilmente avvolti da un’atmosfera unica. Le barche in legno che tornano ed attraccano nelle banchine che costeggiano il porto con le cime (le corde). I pescatori intenti ad ultimare il proprio lavoro che affonda le radici nella notte dei tempi con le proprie tradizioni, le storie e le leggende marinare. I pesci ancora freschi, nelle cassette di legno che sembrano quadri variopinti, pronti per essere venduti: tutto sembra essere come una volta, come un tempo. Ma è attuale.

La città Trapani, infatti, ha sempre vantato una delle marinerie più importanti del Mediterraneo, una vasta flotta fatta non solo di imbarcazioni, ma anche di esperti navigatori le cui antiche tradizioni ed abitudini si tramandano di generazione in generazione. Ancora oggi puoi ammirare gli artigiani, ad esempio, intenti a ricucire (sàrcire) le reti (dette rizze) che sono andate danneggiate durante la battuta di pesca, che spesso è notturna.

Li puoi trovare dentro i propri magazzini, all’ombra, intenti nel proprio lavoro di tessitura certosina, con le mani consumate dall’onesto lavoro e dalla fatica, mentre chiacchierano tra loro, seduti su sedie di fortuna in legno, i cosiddetti vanchi: tutti partecipano a questa sorta di antico rito, dai più anziani ai bambini che, mentre giocano, imparano anche loro le tecniche che un giorno utilizzeranno. Tutto trasuda memoria e dedizione di un lavoro che sopravvive alla tecnologia e all’innovazione.

Il chiacchiericcio sulle battute di pesca, sulle tecniche, sulle storie di mare fanno da contorno, nel porto peschereccio, ad uno spaccato di realtà sincera e coraggiosa che intende resistere e che rappresenta un esempio poetico di un popolo fiero della propria condizione. Un popolo che dal mare ha sempre trovato il proprio importante sostentamento.

Indimenticabile è anche vederli ripartire al tramonto, quei pescatori, diretti verso l’orizzonte, a bordo delle proprie imbarcazioni in legno. Pronti per una nuova nottata all’insegna della fatica, ma anche dell’orgoglio di un mestiere che non può e non deve morire.